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Patrizia Besantini

PATRIZIA DA PICCOLA

Per un gioco ben preciso del mio destino, né nella mia infanzia né durante la mia adolescenza, ebbi mai l’opportunità di frequentare alcuna scuola di danza o di teatro.

Nonostante ciò, le mie radici e le mie origini sono profondamente radicate nella danza.

Nella mia famiglia si ballava il liscio. Eravamo fortissimi, io e mia sorella imparammo da giovanissime ed era sempre festa non appena l’occasione ci permetteva di buttarci nella danza di valzer, di mazurke, polke e tanghi. I miei primissimi maestri sono stati mio padre e mia madre, ai quali devo un’immensa gratitudine per aver fatto crescere in me, fin da piccolissima, l’amore e la passione per il ballo.

Crescevo e il sogno di calcare palchi si faceva incalzante.

Mi perdevo nei balletti dei varietà televisivi e mi identificavo nelle ballerine e nelle soubrettes che allora calcavano le scene. Davanti allo specchio inscenavo improvvisazioni di balletti, ma tutto rigorosamente in solitudine, un po’ di nascosto.

Da ragazzina in discoteca entravo, mi buttavo in pista, e per me non v’era altro, mi perdevo e mi ritrovavo nel mio corpo e nella mia espressione.

Sicuramente la danza è stato il mio motore e in essa riconosco una mia filosofia di vita. L’allegria e la gioia che mio padre e mia madre emanavano quando ballavano e facevano le loro gare di liscio, nelle feste di paese….e l’assoluto orgoglio di ballare un valzer con il mio papà.

Ricordo tutto ciò con molta tenerezza e gratitudine perché questo ha segnato la mia vita e il mio destino.

Per molti anni la danza è stata per me un aspetto facente parte parte della normalità; durante le conviviali riunioni con i parenti, dopo il pranzo o la cena si spostavano i tavoli si mettevano dei dischi e via tutti a ballare, nonni, zii, zie, cugini. Abbiamo per anni ballato e cantato tra parenti. Questa è stata la mia prima scuola!

Intanto crescevo e dopo gli studi mi affacciavo al mondo del lavoro. Tanti e vari, fino al momento in cui, per scelta, decisi che da quel momento in poi avrei dato forma al mio istinto: lavorare nel campo del teatro. Avevo 24 anni.

Pazza! A quest’età! Certe cose si devono iniziare a fare da piccoli!

“A 24 anni, vuoi iniziare a imparare a ballare o a recitare? “

Questo era, e forse lo è un po’ ancora oggi, il modello che permeava le opinioni circa il mondo del teatro e dell’arte. Certe professioni, soprattutto quelle artistiche erano riservate a pochi, che avessero talento e che avessero studiato fin da piccoli. Andai oltre tutte le intimidazioni di presunti fallimenti in merito al mio desiderio e sogno. Mi iscrissi come prima cosa ad un corso di mimo e di danza.

Lasciai lavoro e affetti in Italia e mi trasferii in Spagna dopo appena qualche mese di frequenza del corso di mimo e mi buttai nella mia prima esperienza di spettacolo con una grossa compagnia di intrattenimento per turisti. Era la  SOL Company e il livello di spettacolo, per essere dedicato al turismo, era parecchio professionale. Mentii sulla mia esperienza artistica, dissi loro che ero una ballerina…ci credettero e passai le selezioni.

Comincia così la mia vita artistica: con un bluff!

Ma partendo con un bluff devi lavorare cento volte più duramente, perchè sai benissimo che  non puoi continuare a bluffare. Così dopo due anni di Spagna, da assoluta autodidatta, inizio gli studi in una scuola di teatro a Milano, il Teatro del Sole e una scuola di mimo seria, la famosa Scuola Quelli di Grock.

Iniziai come attrice di parola, ma era il corpo il mio veicolo espressivo e man mano mi dedicai alla ricerca dell’espressione gestuale e corporea. Maria Claudia Massari, assistente di Marcel Marceau in quegli anni fu la mia prima vera maestra di Mimo. Un’arte che da quel momento avrebbe cambiato la mia vita artistica.

LE TAPPE

Lavoro in questo campo da 23 anni, anni durante i quali ho messo tutta me stessa a disposizione dell’arte teatrale mimica attraverso l’ideazione e l’interpretazione di spettacoli di Mimo e Danza Mimica.  Anni in cui mi sono dedicata a scoprire quali potessero essere i percorsi e le metodologie formative e pedagogiche che consentono agli allievi di entrare veramente in contatto con la dimensione creativa ed espressiva del corpo.

Come pedagoga e artista, non mi sono mai accontentata della sola dimensione teatrale.

La mia profonda passione e curiosità per l’essere umano, inteso nella sua totalità di corpo, mente  e spirito, mi spinge ancora oggi a ricercare un po’ oltre i confini dei territori squisitamente teatrali.

LA FORMAZIONE ARTISTICA Ho frequentato la scuola del Teatro del Sole di Milano e la Scuola Quelli di Grock di Milano.

Sono stati miei Maestri: Marcel Marceau, Philip Hottier, Al Yamanuchi, Alejandro Jodorowskj, Maria Claudia Massari, Michele Abbondanza, Julien Hamilton, Richard Smith, Gabriele Calindri

LA FORMAZIONE TRANSPERSONALE  In parallelo alla formazione e all’esperienza specificatamente teatrale, mi sono dedicata a lungo alla pratica degli insegnamenti di derivazione Sciamanica Amerindiana (rituali e ritiri iniziatici) e  di derivazione Andina (Q’ero). Nel corso di questo cammino mi misuro con l’esperienza delle Camminate sui Carboni Adenti, la Danza Trance, la Meditazione e i rituali della Capanna Sudatoria. Attraverso questi percorsi, ho cercato risposte e stimoli circa la necessità di impratichirmi e confrontarmi con la dimensione energetica e transpersonale del corpo e del movimento.

LA FORMAZIONE IN COUNSELLINGAl fine di acquisire strumenti più ampi per contenere gli aspetti emotivi dell’attore; per dirigerli e finalizzarli alla dimensione artistica, ho integrato le mie competenze con gli  studi nelle aree dell’ Arteterapia, del Teatroterapia e del Counselling Psicosintetico

1997

APPLICAZIONE E SINTESI DELLE ESPERIENZE FORMATIVE NEL MIO METODO PEDAGOGICO

Nel lontano 1997, a Torino sotto l’ombra della Mole Antonelliana,  in una casetta che diviene casa e bottega, apro il mio primo Atelier di Mimo e Danza Mimica, dove si formano per diversi anni artisti del panorama Piemontese. E’ li che prende il via la mia ricerca sulla pedagogia al servizio del Teatro Mimico e Gestuale ed in seguito della ricerca sul corpo come mezzo di crescita personale e per l’evoluzione dell’individuo.

Nel contempo mi dedico alla creazione e alla messa in opera di spettacoli e performance in collaborazione con artisti, musicisti, attori e pittori.

Sono anni di garnde fermento per la mia identità artistica e creativa. Tanti spettacoli, tanti festival, tanti kilometri in giro per l’Italia e l’Europa.

2004 – 2008

NASCITA DI UNA MADRE

Nel 2014 e nel 2008 divento mamma di due meravigliose creature e scelgo di prendermi una pausa con la P maiuscola.

Dedico la maggior parte del tempo e dello spazio alla relazione familiare – madre -compagna- nutrice- educatrice

Approfitto di questa pausa di “mammitudine” per dedicarmi alla studio e alla formazione.

E’ in quel periodo che mi formo alla scuola di Counseling Psicosintetico di Torino

2008

NASCITA DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE DN-ART

Dopo la nascita del mio secondo figlio, sulla spinta del ritrovamento della mia anima artistica fondo l’Associazione Culturale DN-Art insieme alla Sociologa Antonella Perosino e Laura Sartorio. e alla quale prenderanno parte in un secondo tempo anche due preziosi collaboratori: Paola Prever e Matteo Cionini.

DN-Art è il macro contenitore delle diverse sfacettature operative dell’associazione.

Il Dipartimento artistico (Centro Arti Mimiche e Accademia di Mimo)

Il Dipartimento  Socio Culturale e Progetti per la Crescita Personale.

Un ferfido punto di incontro tra Teatro – Corpo – Mente. Il punto di svolta che rappresenta ufficialmente l’intenzione di utilizzare l’arte non solo a fini e artistici ma anche quale mezzo e strumento per attivare la crescita personale e artistica.

2009

IL METODO PSICO&MIMO – IN DIALOGO TRA MENTE E CORPO

A seguito della ricerca e formazione in Counselling a indirizzo Psicosintetico e dei percorsi trasversali alle scienze delle arti terapie, nel 2008 incontro il dott. Emanuele Sacco, psicologo e formatore nel campo della Comunicazione Relazionale. Si avvia una fervida ricerca e collaborazione intorno alla possibilità di unire le rispettive competenze per metterle al servizio della formazione attorale e a quella della crescita individuale.

L’unione si rivela efficace ed estremamente utile, la pratica del corpo sostiene e conduce verso una effettiva modalità esperienziale di tutto quel materiale  teorico che è proprio della psicologia e delle teorie sulla comunicazione nelle relazioni umane.

Da questa collaborazione nasce il metodo Psico&Mimo® che deriva dall’unione delle scienze artistiche, mimiche e gestuali con le scienze psicologiche. Il metodo si applica alle aree artistiche e formative ma anche alla crescita personale e agli ambiti di formazione aziendale.

ll metodo è oggi da me utilizzato in particolar modo nei percorsi di Acting Coaching e si rivela particolarmente utile nei processi di creazione artistica. Tale approccio permette una formazione artistica capace di sostenere  lo sviluppo delle potenzialità e risorse personali dell’attore.

La mia convinzione  è che il teatro sia arte della comunicazione, un passaggio di immagini, contenuti, emozioni che hanno come scopo finale di raggiungere il mondo emotivo di chi assiste ad uno spettacolo.

La consapevolezza che si tratta di un processo che implica la Comunicazione mi ha dato la spinta a volerne  conoscerne le leggi e le sue dinamiche. Durante l’atto di rappresentazione, tra l’attore e il pubblico si instaura sempre una dinamica di tipo relazionale/comunicativa. 

2010  CENTRO ARTI MIMICHE & GESTUALI – Dipartimento TEATRO E FORMAZIONE in Mimo Contemporaneo

Nel 2010 fondo Il Centro Arti Mimiche & Gestuali, anima Artistica dell’associazione DN-Art

Il Centro nasce con la volontà di essere un attivo polo di ricerca, studio e divulgazione sui linguaggi corporei, gestuali e mimici a vari livelli.

Il Centro progetta e dirige percorsi formativi di Mimo Contemporaneo e Teatro Gestuale

Collabora in sinergia con altre Associazioni ed enti che operano nel campo del teatro e dello spettacolo, dei festival e della Distribuzione

Aiuta gli artisti nella preparazione di spettacoli e performance (Regia e Coaching)

Fornisce il supporto di creazione dell’immagine  dell’artista grazie alla stretta collaborazione con Robbie Norton (Web & Graphic Designer)

Intende diventare vetrina virtuale degli artisti che si sono formati presso il centro e la scuola.

Ha sede a Torino, ma sviluppa attività dislocate presso associazioni, istituti, teatri e compagnie teatrali in Italia e all’estero, con lo scopo di creare un network di collaborazioni per diffondere e scambiare ricerche, idee, buone pratiche nel campo delle Arti Mimiche e Gestuali e della Comunicazione Non Verbale.

2012

APERTURA UFFICIALE DEL PROGETTO ACCADEMIA DI MIMO E TEATRO GESTUALE

Grazie alla collaborazione con Paola Prever, collaboratrice attiva del progetto e che ha curato i rapporti con le Istituzioni locali e nel concreto con L’istituzione Musica Teatro di Moncalieri, la scuola ottiene lo spazio di sede del Progetto Accademia alle Botteghe Teatrali delle Fonderie Limone.

Oltre a Paola Prever (Ufficio Stampa e direzione organizzativa), nel team di lavoro anche Matteo Cionini , ex allievo di Besantini e successivamente collaboratore e docente del Centro.

Centro Arti Mimiche deve un ringraziamento per la partecipazione attiva anche anche a Renato Ligas, Jacopo Tealdi, Martina Manera e Chiara Bechis.

Dei tanti artisti, collaboratori e professionisti incontrati, alcuni oggi, percorrono sentieri paralleli, in virtù del fatto che viaggiare insieme non sempre vuol dire approdare alla medesima méta.

Il mio ringraziamento va al contributo di tutti coloro, che nel loro percorso hanno incrociato i loro obiettivi con i miei.

Ancora oggi si lavora al progetto Accademia , allo scopo di porre basi solide, la scuola propone, sin dalla sua apertura percorsi di formazione sotto forma di Master,  Workshop e Laboratori permanenti.

OGGI

LA MIA VISIONE DEL TEATRO

Oggi sono una donna cresciuta e un’artista ancora in cammino.

Attrice e insegnante di Mimo e Teatro Gestuale.

Regista e coach artistica

Ringrazio ogni momento, ogni incontro, ogni dubbio e ogni certezza.

Ringrazio le difficoltà e le opportunità.

Ringrazio il mio credo, forte e fiero, verso un’arte capace di trasformare ogni individuo in essenza creativa.

Sono convinta che per l’artista sia necessario sviluppare un dentro e un fuori ricco di consapevolezza, di anima e di contenuto.

“l’arte ha bisogno dello spirito e la spiritualità necessita d’arte”

gli attori di questa nuova era, hanno il preciso compito di fare del teatro uno strumento evolutivo per l’essere umano. Un teatro che aiuti sia chi lo fa, che chi ne fruisce, a procedere verso l’armonia, la bellezza e gli aspetti migliori dell’essere umano”.

Il Teatro in cui credo, trae linfa dal gesto e dal movimento quale espressione  e prolungamento dell’essere umano che lo manifesta, unitamente al suo mondo interiore,  ai suoi dubbi, ai suoi conflitti e ai suoi pensieri. “Il pensiero e il corpo sono indivisibili”

Infine, fondamentale per la mia ricerca e metodologia, è il processo della creatività, insito in ogni essere umano, ma spesso assopito e limitato sotto il manto delle abitudini e delle personali credenze su se stessi.

“Un universo unico, quello della personale creatività, capace di  rivelare sia all’uomo che all’attore, la sua essenza e la sua unicità”.